Qual è la caratteristica più importante per un imprenditore?
All’interno del primo articolo ho esposto la mia concezione di creazione di valore per le imprese, mettendomi in gioco e affrontando la tematica da diversi punti di vista.
Questa visione multifocale, e lo confermo con grande orgoglio, ha incuriosito molti di voi che hanno ricambiato il loro interesse con domande e feedback, ed è proprio durante uno dei tanti confronti, che ho deciso di impegnarmi a sviscerare in maniera più approfondita tematica per tematica.
Parto da uno dei temi che mi sta maggiormente a cuore, il perno centrale del mio progetto rivolto all’imprenditorialità “implementare una ricetta, fatta di due ingredienti fondamentali, obiettivi a medio-termine e attività a breve termine”. Questo tema identifica la necessità, nello sviluppo di progetti imprenditoriali, di riuscire a raggiungere obiettivi a lungo termine attraverso le attività quotidiane.
Ora abbiamo l’elenco degli ingredienti, non dobbiamo far altro che illustrare il procedimento.
Ogni buona ricetta è costruita su basi scientifiche, quindi partiamo con ordine.
Qual è la caratteristica più importante per un imprenditore?
Se avessi un nichelino per ogni volta in cui mi hanno posto questa domanda, nuoterei nel Money Bin di zio Paperone.
Negli anni ho sempre mantenuto la stessa linea: una lunga premessa legata al dipende (dal contesto, dall’età, dagli obiettivi, da tantissimi elementi) e soprattutto legata al fatto che, pensare che basti solo una caratteristica, non è decisamente la strada giusta da percorrere per essere imprenditore.
Ora ho sviluppato il mio pensiero grazie all’esperienza, alla curiosità e alla sperimentazione, riuscendo a trovare La caratteristica.
Dal mio punto di vista, gli imprenditori che sono riusciti, sono quegli imprenditori che, tenacemente, elasticamente ed efficacemente, hanno fatto qualcosa ogni giorno (execution) per raggiungere un obiettivo più grande, molto più grande, (visione).
Prima di continuare con l’argomento faccio un pitstop chiarificatore di rilevanza fondamentale.
L’imprenditore che “riesce”, lo fa perché matura con l’esperienza una particolare mentalità.
Quest’anno, durante una lezione sulle soft skills che ho tenuto (online) presso la facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia ho avuto modo di condividere quelle che ho chiamato le condizioni abilitanti: una serie di caratteristiche chiave che cerco nei miei clienti, quegli imprenditori che sono in grado di creare valore
Frasi così semplici e immediate da sembrare quasi banali, ma attenzione, è proprio qui che inizia il viaggio per diventare imprenditore.
Un viaggio con obiettivi a medio-lungo termine, un viaggio con una visione.
Nessun parolone inserito a caso, la visione è il vostro sogno, e può essere solo il vostro, perché è e sarà il motivo per il quale portate avanti il progetto, è e sarà la spinta per alzarvi presto la mattina e fare tardi la notte, da declinare ovviamente nell’execution* quotidiana del vostro piano di lavoro.
Ed ecco lo snodo, l’execution è ciò che fa la differenza.
Il riuscire a fare qualcosa ogni giorno. Il riuscire a perseguire gli obiettivi imprenditoriali a breve termine, unendo attività sequenziali e parallele con un filo conduttore coerente.
L’obiettivo, quando si vuole far crescere un’impresa, deve essere focalizzato sul “far accadere cose”, magari sbagliando**, ma facendole accadere.
Come accadono le cose? Agendo.
Ovviamente l’execution non si porta avanti in modalità random, ma si deve perseguire la visione elasticamente, efficacemente e tenacemente.
Elasticamente: la visione è lontana e prima di raggiungerla dovrete passare per tutta una serie di ostacoli che vi metteranno alla prova. Se sarete in grado di essere elastici, evolvendovi nel modo in cui gli stakeholders e il contesto di riferimento hanno necessità di voi, allora camaleonticamente riuscirete a raggiungere la vostra visione. Si tratta di avere un grande spirito di adattamento alle condizioni esterne.
Efficacemente: sono stato buono, in realtà vi è richiesta efficienza, sia in quelle attività per cui dovete rispondere internamente (a voi stessi se siete liberi professionisti, alla vostra azienda se siete imprenditori, e così via), sia in quelle attività per cui dovete rispondere esternamente, always delivery more than expected, diceva sempre con il sorriso mia mamma quando facevo i compiti da bambino.
Tenacemente: last but not least, la tenacia. Il continuare ogni giorno, nonostante le porte in faccia, nonostante i rifiuti, seguendo con coraggio ed elasticità la via tracciata. Del resto “niente al mondo può sostituire la perseveranza, il mondo è pieno di cretini istruiti, soltanto la perseveranza e la determinazione sono onnipotenti”***.
Avrei voluto chiudere questo articolo così, con un’ode alla tenacia ma poi mi sono accorto della necessità di dare concretezza alle parole sopra esposte e quindi ho pensato a quattro esempi, uno per ognuno dei tre avverbi chiave utilizzati e uno complessivo:
· Elasticamente: come il team di Blue Eco Line, startup toscana che ha sviluppato un sistema hw e sw per eliminare la plastica dai fiumi, e che, a fronte di difficoltà nei processi di vendita con le pubbliche amministrazioni,sta cercando da un lato nuove tipologie di servizi più agili da offrire alle PA, dall’altro lato nuove tipologie di clienti.****
· Efficacemente: come Malia Concept Store, progetto nato una decina di anni fa come negozio di abbigliamento ricercato per donna, che in tempi lontani dalla pandemia ha cominciato a servire le sue clienti con modalità diverse, ma sempre efficaci rispetto ai tempi (spedizione, delivery, e-commerce,..). ****
· Tenacemente: come il team di Bettery, la startup bolognese che sta sviluppando una nuova tecnologia nel campo delle batterie. Le imprese che “sono riuscite” in questo settore hanno avuto necessità di svolgere un percorso lungo mediamente 15-20 anni (che va dall’ideazione all’effettivo utilizzo B2B e/o B2C della batteria) e potete immaginare che durante il cammino la maggior parte dei progetti muoiano. Bettery sta entrando nel dodicesimo anno, più tenacia di così?****
E infine Jacopo.
La mia visione è connessa con la valorizzazione di giovani team innovativi ed eccellenze della tradizione:
ho cominciato con i business plan, sono andato avanti con la finanza agevolata, sino ad arrivare a oggi, che la metodologia è quella del coaching settimanale.
Ma la visione, l’obiettivo a lungo termine è sempre lì, non cambia: riuscire, nel mio piccolo, a contribuire a costruire un mondo migliore attraverso lo sviluppo di progetti imprenditoriali sostenibili economicamente che riescano a creare valore.
Tenacia o perseveranza chiamatela come volete, ma questa, in accordo con la spiegazione che avete avuto modo di leggere, è la mia risposta al domandone in oggetto.
Questa doveva essere la naturale conclusione del mio articolo.
In realtà, grazie ai preziosi feedback del team di revisione dei miei elaborati, ho deciso di fare un passo in avanti con l’obiettivo di lasciare un’impronta in più rispetto alla sola lettura.
Il passo avanti è quello di farvi iniziare a mettere in pratica, darvi uno strumento che vi possa far esercitare. In questo caso lo strumento che è scelto è un kit di domande a cui provare a rispondere:
· Qual è il vostro obiettivo a lungo termine?
· Quali sono i sotto obiettivi (operativi) che volete raggiungere?
· Cosa state facendo oggi per raggiungere questi obiettivi operativi?
· Come state misurando la vostra performance?
· Avete creato dei Piani B, C, e così via?
· Qual è la connessione tra gli obiettivi operativi, i Piani B, C.. e il vostro sogno, la vostra visione?
* Nonostante sia di facile traduzione, il mio subconscio tende a continuare a volere utilizzare il termine esecuzione in inglese. Forse perché questa caratteristica la denoto molto di più in progetti esteri che italiani?
** anche perché nella ricerca di una strada, si sa con molta più certezza ciò che è sbagliato, rispetto a ciò che è giusto.
*** frase tratta dal film “The Founder”.
****Blue Eco Line è una startup tra quelle che seguo all’interno dell’acceleratore di Climate-KIC.
****Malia Concept Store è un’azienda con cui lavoriamo sulle innovazioni nel settore della moda dal 2017.
****Bettery è la startup di cui sono Innovation Manager dal 2020.